Come e più che negli altri posti di lavoro, nelle strutture sanitarie gli agenti patogeni presenti possono essere numerosi: virus, batteri, germi. Gli impianti aeraulici possono diffondere nell’aria muffe, spore fungine, il temuto virus della legionella. infine, la presenza di polveri, pollini che si depositano sulle superfici e altre sostanze inquinanti provenienti dall’ambiente esterno aumentano notevolmente i rischi biologici di queste strutture.
I virus e i batteri si riproducono molto velocemente e possono sopravvivere sulle superfici per un periodo di tempo molto lungo. Questo aumenta la probabilità che si formi il biofilm (anche conosciuto come biopellicola) che consiste in un’aggregazione complessa di microrganismi che aderisce in modo molto forte alle superfici.
Per eliminare i biofilm non bastano i semplici detergenti utilizzati per la pulizia quotidiana dei locali ma è necessario intervenire con sostanze biocide.
Negli studi medici vi sono anche diversi rischi chimici: i prodotti chimici utilizzati per le pulizie giornaliere possono lasciare residui tossici, i cosiddetti COV (Composti Organici Volatili), i quali nel tempo possono causare problemi alla salute.
Infine, in tutte le strutture sanitarie in cui sono regolarmente svolti interventi e vi sono anche degenti, vi è il rischio di contrarre infezioni nosocomiali.
L’attività di sanificazione contribuisce a ridurre tutti questi rischi e a tutelare la salute di dottori, pazienti, infermieri e di tutte le persone che frequentano la struttura.